Napoli, nuovo passo falso. La colpa stavolta è del campo…

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Mazzarri, tecnico del Napoli © CARLO HERMANN/AFP/Getty Images

Il piangina colpisce ancora. Dopo l’ennesima occasione non sfruttata si va alla ricerca della scusa più esilarante per giustificare i mancati risultati sul campo. Parliamo di Walter Mazzarri, tecnico del Napoli, che dopo aver subito una clamorosa sconfitta interna in Europa League (compromettendo il cammino nella competizione), non riesce a sfruttare al meglio il passo falso della Juventus in casa della Roma. Il pareggio contro la Sampdoria sa tanto di sconfitta, vista la ghiotta occasione che si presentava davanti e la possibilità di portarsi a -2 dai bianconeri in vista dello scontro diretto che si giocherà fra due settimane. Niente di fatto, 0-0 scialbo contro i blucerchiati e fischi assordanti del pubblico del San Paolo che prima della partita già assapora il gusto di ritrovarsi a pochi punti dalla capolista.

Approccio sbagliato? No! Giocatori fuori forma? No! Cavani dipendenti? No! Per quale motivo il Napoli non ha superato l’ostacolo Sampdoria? Il manto erboso.

Mazzarri, tecnico del Napoli © CARLO HERMANN/AFP/Getty Images
Mazzarri, tecnico del Napoli © CARLO HERMANN/AFP/Getty Images

Zero responsabilità – E come ormai accade da qualche anno, quando si vince si esalta il gruppo, quando si perde (o si pareggia) si cercano giustificazioni a volte fuori da ogni logica. Stavolta il problema del manto erboso è ed era evidente, con zolle che si sollevavano manco fosse sabbia e difficoltà dei ragazzi in campo a giocare la palla rasoterra alla ricerca di interessanti trame offensive. Ma davvero una grande squadra, così come si definisce il Napoli, deve cercare scuse di questo genere per spiegare un pareggio interno che ha il sapore della sconfitta?

La risposta è abbastanza scontata, visto che la formazione partenopea non è l’unica al mondo (o in questo caso in Italia) ad aver giocato su un terreno in pessime condizioni. Eppure, secondo Mazzarri e company, il Napoli è sempre la più svantaggiata senza considerare che il campo nella quale si è giocato è quello casalingo, quindi se proprio si deve cercare una colpa, andrà cercata all’interno della società azzurra, incapace o comunque in grossa difficoltà nella gestione del prato verde del San Paolo.

Grande squadra si è sempre, non solo quando arrivano risultati positivi e le condizioni del campo sono perfette. L’esaltare il gruppo in occasione delle vittorie e giustificarlo nelle sconfitte non fa altro che ritardare (o allungare, come preferite) il processo di crescita di una squadra dalle potenzialità importanti, ma poco carismatica nei momenti chiave della stagione.

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