NBA 10/11: Analisi Central Division

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Nba | foto tratta dal web

Il viaggio ad Est degli Stati Uniti si conclude con la Central Division. Sarà corsa a 2 per il predominio della divisione centrale: il talento premierebbe i Bulls per la prima piazza, la profondità del roster invece farebbe optare per i Milwaukee Bucks. La lotta non si risolverà prima delle ultime partite di stagione regolare perchè ambedue le squadre paiono attrezzate per arrivare verso traguardi molto ambiziosi. I Bulls possono contare sul talento purissimo di Derrick Rose, playmaker dalle potenzialità virtualmente illimitate, nativo proprio di Chicago (anche se come il suo collega di Boston Rajon Rondo deve costruirsi un tiro dalla lunga distanza molto più pericoloso di quello mostrato fino ad ora) che quando attacca il ferro risulta quasi immarcabile. A Rose è stato aggiunto un fuoriclasse come Carlos Boozer e dopo anni in cui i “Tori” non hanno avuto una power forward degna di questo nome, sembrano finalmente aver coperto il buco con la sua acquisizione dagli Utah Jazz. Sempre dai Jazz è arrivato Kyle Korver (ed i suoi tiri da 3 punti) ed un altro ex di Salt Lake City risulterà utile nel corso della stagione (Ronnie Brewer). Luol Deng sarà chiamato ad una stagione solida come terzo violino della squadra, mentre i progressi di Joakim Noah sono sotto gli occhi di tutti ed il ruolo di centro pare quindi ben coperto. A Milwaukee invece hanno voluto fare le cose in grande, completando il già ottimo roster dello scorso anno con acquisizioni mirate e che non faranno rimpiangere i titolari quando si siederanno in panchina per rifiatare: Chris Douglas-Roberts nel settore “piccoli” e Drew Gooden e Larry sanders (rookie dalle ottime qualità) tra i lunghi possono dare ampio respiro ai titolari senza far scendere il livello tecnico della squadra. In più è stato rifirmato un tassello importante come Salmons, vera chiave di svolta la scorsa stagione dopo il suo arrivo dai “nemici” divisionali dei Bulls. Se anche Michael Redd recupererà dai brutti infortuni degli ultimi anni e tornerà ai livelli da All-Star che gli competono, ecco qui una formazione molto quadrata, equilibrata in ogni ruolo e soprattutto ostica da affrontare per chiunque. Il tutto sotto la guida dell’allenatore più preparato in NBA, ovvero Scott Skiles, che ha sempre fatto “miracoli” in ogni luogo dove si sia seduto per dirigere una squadra NBA.
Più distaccate paiono Cleveland ed Indiana: ma se per gli orfani di King James è più il desiderio di vendetta nei confronti del “Re ingrato”, a voler mostrare che la squadra non risentirà dell’abbandono di LeBron (tecnicamente il roster non pare di primo livello), i Pacers hanno messo su una squadra molto interessante che, sperano i tifosi, nel più breve tempo possibile possa ritornare ai fasti dei grandi Pacers targati Reggie Miller di qualche stagione fa (Finale NBA contro i Lakers nel 1999/2000, KO per 4-2). Mancava un playmaker ed è arrivato, quel Darren Collison che l’anno scorso da rookie non fece rimpiangere l’infortunato Chris Paul negli Hornets, con prestazioni straordinarie e che ha ampi margini di miglioramento. In più il rookie Paul George promette battaglia ed insieme alla stella Danny Granger (quest’anno da molti indicato come il vero antagonista di Durant nella corsa al titolo di cannoniere) ed al centro Roy Hibbert (220 centimetri ed una crescita costante che lo stanno portando ad essere uno dei migliori interpreti nel ruolo) proveranno ad essere la vera sorpresa della stagione. Se le cose andranno per il verso giusto potrebbero anche raggiungere i playoff, a sorpresa, perchè il talento non manca, ma l’ottavo posto ad Est (l’unico realisticamente possibile) dovrebbe metterli contro le corazzate Miami o Orlando, destinandoli a sicura uscita nel primo turno della post season.
In ricostruzione invece i Detroit Pistons che oggettivamente non possono ambire ad un record superiore alle 30-35 vittorie. Ripartire dal rookie Monroe e cercare di prendere qualche altra scelta alta al Draft è l’imperativo di una squadra che deve ricostruire partendo dai migliori giovani che nei prossimi 2 anni usciranno dalle università americane. Il futuro tornerà a splendere solo in questo modo.

CHICAGO BULLS: A Chicago sono stufi di aspettare l’intervento “divino” che porti un nuovo Jordan (niente da fare per le acquisizioni di Wade e James nella calda Estate 2010) nel roster dei “Tori” ed allora ecco che il mercato ha regalato un giocatore tra i più fondamentali in NBA, Carlos Boozer, eclettica ala grande, devastante vicino a canestro per la potenza fisica (punti +rimbalzi lo fanno uomo da doppia-doppia ogni serata) ma molto bravo anche lontano da canestro, con un buon piazzato anche dai 4-5 metri viste le mani molto “dolci”. Per una stagione da protagonisti dovrà esserci piena sintonia tra lui e l’uomo franchigia di Chicago, ovvero Derrick Rose: l’asse “Rose to Boozer” risulterà determinante per le sorti della squadra dell’Illinois, e proprio il playmaker dovrà prendere la squadra per mano e mostrare a tutti che il Mondiale vinto con team U.S.A. a settembre lo ha fatto crescere come uomo e come giocatore, il suo apporto risulterà imprescindibile ed essenziale se si vorrà arrivare il più lontano possibile. A dare una mano ai 2 ci sarà in primis Luol Deng, che in ala piccola avrà un ruolo chiave per cercare di portare i compagni ai traguardi fissati dalla dirigenza. E poi Joakim Noah, che a centro area assicura centimetri, potenza, agilità ed anche un discreto talento. Non è un giocatore da tiri piazzati, ma sotto i tabelloni è uno dei pochi giocatori in NBA che non perde un duello, vista anche la sua tenacia ed il suo carattere poco arrendevole. Panchina che vedrà Brewer e Korver (insiema a Boozer tutti ex Jazz) dare un apporto sostanzioso, ed il turco Omer Asik dare fiato a Noah. Resta vivo il sogno di portare Carmelo Anthony a Chicago, ma la trattativa è molto difficile per via delle esose richieste dei Denver Nuggets che sparano alto tra giocatori e scelte al Draft, col rischio di perderlo in Estate a zero come free agent. Il colpo Anthony proietterebbe i Bulls come contender nella corsa al titolo!
In panchina da verificare Tom Thibodeau, al primo incarico in panchina come capo allenatore dopo essere stato un pezzo molto importante delle fortune Celtics degli ultimi anni come assistente di Doc Rivers: la difesa di Boston è tutta una sua creazione ed i risultati sono stati fenomenali, vederemo se riuscirà ad essere così tanto efficace anche a Chicago. In definitiva Bulls favoriti per il primo posto nella Central (obiettivo stagionale dichiarato) per il talento ma attenzione alla completezza ed alla solidità dei Milwaukee Bucks.

Arrivi: Carlos Boozer (da Utah), Kyle Korver (da Utah), Ronnie Brewer (da Memphis), C.J. Watson (da Golden State), Kurt Thomas (da Milwaukee), Omer Asik (dal Fenerbache), Keith Bogans (da San Antonio)
Partenze: Rob Kurz (a Granada), Chris Richard (Free Agent), Hakim Warrick (a Phoenix), Brad Miller (a Houston), Jannero Pargo (Free Agent), Acie Law (a Memphis), Kirk Hinrich (a Washington), Kevin Seraphin (a Washington)
Scelte al Draft: Kevin Seraphin (pick 17, a Washington)
Probabile Quintetto Base: Derrick Rose (PG), Keith Bogans (SG), Luol Deng (SF), Carlos Boozer (PF), Joakim Noah (C)

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Guardie: Derrick Rose, Keith Bogans, Ronnie Brewer, Kyle Korver, C.J. Watson
Ali: Carlos Boozer, Luol Deng, Taj Gibson, James Johnson, Brian Scalabrine, Kurt Thomas
Centri: Joakim Noah, Omer Asik
Head Coach: Tom Thibodeau

CLEVELAND CAVALIERS: L’Estate del 2010 sarà ricordata per sempre a Cleveland. Come dimenticare il giorno del tradimento di LeBron James, che ha deciso di andare a giocare con gli amici Wade e Bosh in quel di South Beach! Nonostante il desiderio di rivalsa nei confronti del “traditore” James il futuro non appare roseo in Ohio: i primi malumori dopo l’addio di James si sono avuti con Mo Williams ed Antawn Jamison, che potrebbero anche essere ceduti a stagione in corso. E neanche Varejao sembra sicuro di rimanere. A Cleveland le cose stanno cambiando rapidamente: la rivoluzione in casa Cavs era cominciata subito dopo l’uscita dai playoff nella passata stagione, difatti sia l’allenatore Mike Brown, sia il G.M. Danny Ferry non sono più al loro posto, così in pochi mesi la franchigia dell’Ohio ha cambiato la figura chiave in società, il General Manager, la guida tecnica ed il giocatore di riferimento!
Chris Grant è stato nominato nuovo G.M. ed ha da una parte un compito complicatissimo (se non impossibile): sostituire Lebron James nell’organico della squadra e trovare un nuovo giocatore di riferimento sia dentro sia fuori dal campo.
Nessuno si aspetta molto da questa versione “light” dei Cavaliers perciò sia Grant sia il nuovo coach Byron Scott possono lavorare con calma e cercare di costruire un progetto tecnico nuovo senza subire le pressioni di un ambiente ancora sotto shock per la partenza di James.
Scott si trova per la prima volta in carriera a guidare una squadra senza un grande playmaker, prima Kidd a New Jersey poi Paul a New Orleans, dovrà quindi trovare il modo di dare un’organizzazione in grado di far giocare e vincere i Cavaliers nella prossima stagione, non sarà un’impressa facile vista la struttura del roster dei Cavs che si troveranno senza i punti di riferimento tecnici delle passate stagioni e senza quello che è stato il playmaker, miglior realizzatore e miglior stoppatore della squadra nelle ultime stagioni.
Guardando al roster attuale di Cleveland i giocatori più forte tecnicamente sono sicuramente Jamison e Williams, giocatore che ha la personalità per diventare la guida dei nuovi Cavs (sempre che ne abbia voglia) a cui Byron Scott chiederà di prendere in mano le sorti della squadra nei momenti difficili e di tornare ad essere ancora un realizzatore come ai tempi della sua militanza nei Bucks.
Un giocatore che potrebbe trovare spazio in questa situazione e contribuire alla causa dei Cavs è Ramon Session, la guardia arrivata in cambio di Delonte West da Minnesota, potrà portare punti dalla panchina e magari trovare anche qualche partita in quintetto base se Scott andrà con un quintetto piccolo con Parker spostato in ala piccola, Jemison spostato in ala grande.
La stagione 2010-2011 dei Cavaliers si annuncia come un lungo percorso della squadra alla ricerca della propria identità tecnica e di uno spirito di gruppo andato perso con la partenza di Lebron James.
La proprietà, i tifosi, tutta la città si sono stretti attorno alla squadra dopo la firma di James per gli Heat, però per quanto tempo i tifosi continueranno a riempire la Quicken Loans Arena?
Il compito più arduo per Scott e per i suoi giocatori sarà proprio questo, dare credibilità alla squadra e al suo progetto e non far disinnamorare i tifosi Cavs della squadra.
Da quest’anno potrebbe partire la rivoluzione a Cleveland, verosimilmente la squadra non sembra poter andare oltre le 30 vittorie in stagione, a meno che la rabbia ed il furore agonistico per il tradimento di James non facciano scattare qualcosa nella testa dei giocatori. Ma a Cleveland tutti attendono il 2 dicembre 2010 ed il 29 marzo 2011, quando qualcuno farà ritorno in quello che è stato il suo regno per 7 lunghi anni…

Arrivi: Ramon Session, Kyle Lowry, Joey Graham, Ryan Hollins, Samardo Samuel
Partenze: Lebron James, Delonte West, Shaquille O’Neal, Zidrunas Ilgauskas
Scelte al Draft:Christian Eyenga, Manny Harris (undrafted), Samardo Samuels (undrafted)
Probabile Quintetto Base: Mo Williams (PG), Anthony Parker (G), Antawan Jamison (SF), J.J. Hickson (PF), Anderson Varejao (C)

ROSTER

Guardie: Anthony Parker, Mo Williams, Ramon Session, Daniel Gibson, Christian Eyenga, Manny Harris.
Ali: Antawn Jamison, J.J. Hickson, Jamario Moon, Jawad Willliams, Joey Graham, Leon Powe, Samardo Samuels.
Centri: Anderson Varejao, Ryan Hollins.
Head Coach: Byron Scott

DETROIT PISTONS: Probabilmente anche quest’anno i Pistons andranno a fare la Lottery per le scelte al Draft. La squadra non sembra minimamente attrezzata per arrivare alla post season, la guida tecnica, che già non aveva convinto lo scorso anno (John Kuester) è rimasta inalterata, allora non si riesce a capire come questi Detroit Pistons possano emergere dal limbo della mediocrità. L’aggiunta di Tracy McGrady, ormai lontano parente del fenomenale giocatore di qualche stagione fa, non sposta gli equilibri, un declino tecnico e fisico che a “Mo-Town” conoscono bene visto che 2 stagioni fa passò per il Palace di Auburn Hills la controfigura di Allen Iverson. La squadra è da rifondare negli elementi più vecchi e stiamo parlando di colonne come Richard Hamilton, Prince, Ben Wallace e Wilcox, (oltre alla già citata inutile acquisizione di McGrady) giocatori che hanno fatto sicuramente la storia della franchigia, ma che hanno chiuso un ciclo e che da qualche altra parte potrebbero trovare più stimoli: un quintetto in pratica, che potrebbe far risparmiare qualche milione di dollari alla franchigia, nel salary cap, se si trovassero le giuste destinazioni ai giocatori, e magari potrebbe far arrivare nel Michigan qualche scelta alta nei prossimi 2 Draft per prendere qualche giovane promessa. La ricostruzione di un nucleo vincente potrebbe anche ripartire così, ma le scelte ovviamente spetteranno al G.M. Dumars. Quest’anno è stato pescato Greg Monroe con la settima scelta, prospetto molto interessante tra le ali grandi. Rodney Stuckey, già affermato nell’ultima stagione, ed Austin Daye rappresentano il futuro della squadra assieme ovviamente al già citato Monroe. Presente buio, ma operando bene i Pistons potrebbero ben presto risollevarsi, l’importante è fare le scelte giuste per un futuro importante.

Arrivi: Tracy McGrady (da New York),
Partenze: Kwame Brown (a Charlotte)
Scelte al Draft: Greg Monroe (pick 7), Terrico White (pick 36)
Probabile quintetto base: Rodney Stuckey (PG), Ben Gordon (SG), Tayshaun Prince (o Austin Daye) (SF), Greg Monroe (PF), Charlie Villanueva (o Ben Wallace) (C)

ROSTER

Guardie: Rodney Stuckey, Ben Gordon, Rip Hamilton, Tracy McGrady, Will Bynum, Terrico White
Ali: Tayshaun Prince, Austin Daye, Greg Monroe, Jonas Jerebko, Jason Maxiell, DaJuan Summers, Chris Wilcox
Centri: Charlie Villanueva, Ben Wallace
Head Coach: John Kuester

INDIANA PACERS: La probabile sorpresa stagionale: la dirigenza dei Pacers ha lavorato benissimo sul mercato ed in sede di Draft viste le acquisizioni di Darren Collison (ciò che serviva veramente ad Indiana vista la carenza nel ruolo di playmaker) e di James Posey dagli Hornets (anche se è costato il sacrificio di Troy Murphy finito ai Nets nello scambio a 4 squadre) e l’innesto dei giovani Magnum Rolle, Lance Stephenson ma soprattutto Paul George. Inoltre visto l’infortunio dello scorso anno anche Hansbrough potrebbe essere considerato un rookie e vista questa abbondanza di giovani i Pacers guardano con ritrovato ottimismo al futuro. La squadra pare veramente ottima, con Collison a portare palla e Rush come probabile partente come guardia titolare. Ala piccola sarà invece Danny Granger, stella della franchigia, con Hansbrough che occuperà il ruolo di ala grande e Hibbert come centro. In panchina 2 dei difensori migliori della Lega, Posey e Jones che saranno chiamati sul parquet soprattutto nelle sfide contro i Miami heat per fronteggiare il duo James-Wade. Inoltre Coach O’Brien potrà varare altri 2 tipi di quintetto, uno molto alto ed uno piccolo: il primo vedrà protagonisti il solito Collison (inamovibile), Granger in guardia, il rookie George come ala piccola, Hansbrough o McRoberts come ala grande e Hibbert come centro. Il secondo invece sarà formato da Collison come play, Rush o Stephenson nel ruolo di guardia, George come ala piccola, Granger ala grande (molta duttilità per il numero 33 che può spostarsi senza difficoltà in 3 ruoli) ed Hansbrough come centro. Proprio Granger sarà fondamentale per i Pacers: dopo l’esperienza con la selezione americana ai Mondiali, in molti lo indicano come il vero antagonista di Kevin Durant come miglior marcatore della Lega. In sostanza finalmente coach Jim O’Brien può dirsi soddisfatto della squadra che potrebbe ambire all’ottavo posto ad Est e disputare i primi playoff dopo anni di buio. Ma il limite ed il talento dei giovani Pacers sono sconfinati e la stagione potrebbe riservare tante soddisfazioni.

Arrivi: Darren Collison e James Posey (New Orleans Hornets)
Partenze: Troy Murphy (New Jersey Nets), Luther Head (New Orleans Hornets), Earl Watson (Utah Jazz)
Scelte al draft: Paul George (pick 10), Lance Stephenson (pick 40), Magnum Rolle (pick 51)
Probabile quintetto base
Darren Collison (PG), Brandon Rush, (SG), Danny Granger (SF), Tyler Hansbrough (PF), Roy Hibbert (C)

ROSTER

Guardie: Darren Collison, A.J. Price, T.J. Ford, Brandon Rush, Lance Stephenson, Dahntay Jones
Ali: Danny Granger, Paul George, Mike Dunleavy, James Posey, Josh McRoberts, Tyler Hansbrough, Magnum Rolle
Centri: Roy Hibbert, Jeff Foster, Solomon Jones

HEAD COACH: Jim O’Brien

MILWAUKEE BUCKS: I Bucks sono attrezzatissimi per dare battaglia ai Bulls per il primo posto nella Central Division: gli acquisti di Gooden, Boykins, Douglas-Roberts e soprattutto Maggette danno profondità ad un roster già molto competitivo, la riconferma di Salmons dimostra che Milwaukee fa sul serio per le prime posizioni ad Est. Importante sarà l’asse Jennings-Bogut, con il palymaker chiamato alla riconferma dopo l’ottima stagione da rookie ed i centro che deve mostrare di essersi ripreso dopo il terribile infortunio al braccio di fine stagione scorsa. Se l’asse funzionerà i Bucks potrebbero essere la vera mina vagante dei prossimi playoff. Il secondo quintetto di Milwaukee potrebbe tranquillamente raggiungere un posto nei playoff: Boykins in sostituzione di Jennings, Redd (sperando che gli infortuni siano alle spalle può tornare ad essere un All-Star) di Salmons, Douglas-Roberts e Delfino di Maggette, Ilyasova di Gooden ed il rookie Sanders di Bogut, danno ampie garanzie di tenuta fisica,mentale e tecnica, in più il solido difensore Mbah a Moute sarà il jolly della situazione potendo giostrare in 3 ruoli differenti (guardia, ala piccola ed ala grande). Insomma c’è tutto per fare benissimo, compreso il coach, Scott Skiles, capace di fare sempre miracoli in qualsiasi posto sia andato ad allenare, riuscendo a togliere sempre dalle risorse umane a sua disposizione il meglio del meglio. Obiettivo primo posto nella Central, e di essere poi tra le prime 4 ad Est. Sognare, poi, non costa davvero nulla…

Arrivi: Earl Boykins (Washington Wizards FA), Jon Brockman (Sacramento Kings), Keyon Dooling (New Jersey Nets FA), Chris Douglas-Roberts (New Jersey Nets), Drew Gooden (Los Angeles Clippers FA), Corey Maggette (Golden State Warriors), John Salmons (Milwaukee Bucks FA).
Partenze: Charlie Bell (Golden State Warriors), Dan Gadzuric (Golden State Warriors), Royal Ivey (Oklahoma City Thunder FA), Darnell Jackson (Sacramento Kings), Luke Ridnour (Minnesota Timberwolves FA), Kurt Thomas (Chicago Bulls FA).
Scelte al draft: Larry Sanders (15th VCU), Darington Hobson (37th New Mexico), Tiny Gallon (47th Oklahoma).
Probabile quintetto base: Brandon Jennings (PM), John Salmons (SG), Corey Maggette (SF), Drew Gooden (PF), Andrew Bogut (C).

ROSTER

Guardie: Earl Boykins, Carlos Delfino, Keyon Dooling, Chris Douglas-Roberts, Brandon Jennings, 22 Michael Redd, 15 John Salmons.
Ali: Jon Brockman, Tiny Gallon, Drew Gooden, Darington Hobson, Ersan Ilyasova, Corey Maggette, Luc Richard Mbah a Moute, Larry Sanders.
Centri: Andrew Bogut.
Head Coach: Scott Skiles.

ANALISI NORTHWEST DIVISION
ANALISI PACIFIC DIVISION
ANALISI SOUTHWEST DIVISION
ANALISI SOUTHEAST DIVISION
ANALISI ATLANTIC DIVISION

1 COMMENTO

  1. Ottima analisi, completa, dettagliata e profonda. La migliore che io abbia trovato sino a questo momento

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