Pescara-Albinoleffe esempio di come si debba giocare per 90 minuti senza soste

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Pescara ©Claudio Villa/Getty Images

Un luogo comune del calcio recita che “bisogna lottare sino al novantesimo più recupero”, un altro che “la palla è rotonda” e dunque che può succedere di tutto, anche di recuperare partite con svantaggio di molte reti in pochi minuti e che Davide possa battere Golia: in Pescara-Albinoleffe valida per il settimo turno di serie b 2011/12 si è avuto un piccolo saggio di come una partita che sembra ‘segnata’ possa riaprirsi anche se poi l’esito finale ha sorriso a chi si era portato avanti nello score. Piccolo riassunto: un Delfino versione Squalo, il Pescara, strapazza l’avversario per 50’ portandosi sul 5-0 senza subire reti nonostante un paio di buone occasioni seriane, poi calano i ritmi e l’Albinoleffe accorcia di tre reti dando l’impressione che se la partita fosse durata di più sarebbe successo di tutto. In casa Pescara si imputa la ‘distrazione’ degli ultimi trenta minuti ad un appagamento inconscio di un gruppo giovane che ha smesso di giocare dopo il poverissimo, in casa Albinoleffe le valutazioni sono diverse.

Pescara ©Claudio Villa/Getty Images
“Mi trovo nella situazione spiacevole di dover commentare una gara terminata con 5 reti al passivo e ovviamente non è cosa facile”, commenta Daniele Fortunato, tecnico lombardo, sul sito ufficiale del club bergamasco. ”Ma non vorrei che si valutassero per questo motivo situazioni che lasciano un po’ il tempo che trovano: la partita è stata apertissima sul campo. Nel primo tempo le nostre conclusioni a rete sono state praticamente un numero pari a quelle del Pescara e a fine gara la le statistiche recitano 8 conclusioni in porta a testa, 3 reti per noi, 5 per il Pescara. Credo che sia una delle volte in cui l’AlbinoLeffe ha creato maggiormente in trasferta nella sua storia recente. E pensare che la gara ha assunto questa piega per colpa della sfortuna mi rammarica molto: è un momento in cui la fortuna non ci aiuta. Abbiamo avuto una grossa occasione subito per poter andare in vantaggio con Cisse. Ma un minuto dopo ci siamo segnati da soli, con una deviazione di Previtali in situazione a difesa schierata. Dispiace perché questo episodio ha segnato la gara: abbiamo dovuto concedere spazi ad una squadra di Zeman, ci siamo trovati nella necessità di dover attaccare per recuperare e concedere così le ripartenze ad una squadra molto veloce e che negli spazi ci va a nozze. Abbiamo continuato a giocare, ad avere occasioni da rete: prima Cisse, poi Cocco, ma Anania si è superato in entrambe le occasioni. La differenza di passo poi ha scavato il solco che ci ha poi impedito che la nostra rimonta valesse qualcosa. Avevo detto che le partite con le squadre di Zeman non finisco se non al 90’: la dimostrazione sta nel fatto che nell’ultima mezz’ora abbiamo segnato tre reti e potevamo anche segnarne una quarta, ben ricordando che abbiamo colto una traversa all’inizio della seconda frazione e che con D’Aiello abbiamo sfiorato un’altra rete. Abbiamo una buona occasione per assorbire la botta giocando già domani sera. Abbiamo il Padova, la prima in classifica. La squadra ha così la possibilità di ritrovare velocemente le motivazioni, vista la caratura dell’impegno e dell’avversario”. Le differenze dell’ottica pescarese da quelle dell’ottica seriana? Come dire, ‘vedere lo stesso panorama con occhi diversi e descriverlo ognuno per come lo vede senza che nessuno dipinga verbalmente, forse, la realtà oggettiva’.

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