Roma: “Che schiava di Totti Iddio la creò…”

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“Stanco? Erano più stanchi i difensori del Napoli. Stavo bene e avevo la sensazione di poter trovare il varco giusto per fare gol. Sono rimasto un po’ meravigliato del cambio, ma bisogna rispettare le scelte dell’allenatore”.

Marco Borriello non si nasconde e senza travalicare l’autorità dell’allenatore esprime il proprio dissenso per la sostituzione che lo ha visto suo malgrado coinvolto, essendo stato costretto a lasciare il proprio posto a Mirko Vucinic. Giusto puntare su un guizzo del montenegrino, giustiziere dell’Inter una settimana fa, ma tagliare l’uomo che più di tutti aveva imbarazzato la difesa avversaria è sembrato un vero e proprio suicidio sportivo.

Perché non è stato richiamato in panchina capitan Totti, a dir poco abulico per tutti i 90′ e con le batterie in riserva? Prima d’ora Ranieri non si era fatto tanti scrupoli a confinare in panca il leader maximo, è molto probabile però che le ultime uscite verbali del capitano, congiunte all’esangue bottino raccimolato in campionato, cinque punti (otto di distacco dagli odiati cugini laziali), abbiano limitato non poco la “libertà di pensiero” del tecnico di Testaccio.

Certo, in un momento di vacche magre come questo inimicarsi Totti non sarebbe una mossa arguta: se Ranieri può decidere chi segregare in panchina, Totti può decidere chi decide di segregare i giocatori in panchina. Questo, in virtù dell’immenso potere conferitogli per essere rimasto a Roma quando tutti lo cercavano. Ed è sempre per lo stesso potere che il capitano giallorosso può limitare gli allenamenti settimanali a tre sgambate, dilazionate in sei giorni, con il proprio preparatore Vito Scala: per chi gioca a quei livelli significa “mi alleno quando e come voglio”. Dunque, il fatto che da tempo non “corra” è un fattore da imputare non solo agli anni e agli infortuni, vedi Scholes e Giggs, entrambi più in là con gli anni del trequartista capitolino ed entrambi alle prese con bizze fisiche che hanno travagliato le loro carriere.

Per non parlare dei deprecabili atteggiamenti che suole assumere, e giusto per non rivangare il passato, il riferimento va alla manata rifilata ad un avversario oggi a Napoli. Il suo talento è indiscutibile, ma quando si rende protagonista di questi episodi del campione resta solo il nome scritto sulla maglietta. Cazziato il capitano, il tecnico Ranieri non può essere esentato da una tiratina d’orecchie: continui a usare Totti quando serve, il coraggio è tale se la situazione si preannuncia avversa. Il suo posto è in ballo, purtroppo vincere con o senza Totti non cambia nulla. Perdere con o senza Totti, sì. A Ranieri l’onere di risollevare la Roma che, parafrasando l’Inno di Mameli, schiava di Totti Iddio la creò. Mister, è ora di tirare fuori gli attributi (per dirla con un france-sismo)…

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