Seedorf dopo Pirlo, rinascita lontano da Milano

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clarence seedorf | ©ANTONIO SCORZA/AFP/GettyImages

Aveva lasciato il Milan a giugno. Una conferenza stampa da Re, quale era su prato di San Siro. Un saluto doveroso a quella maglia che l’ha reso celebre in tutta Europa negli ultimi 10 anni. Quando Clarence Seedorf sposò la causa del Botafogo in molti storsero il naso. Che cosa ci fa uno come lui in Brasile? Chi aveva apparecchiato per lui un ritorno in Olanda, alle origini, è rimasto spiazzato dall’annuncio che risale ormai ad un mese fa. Trenta giorni e forse più che hanno convinto anche i più scettici circa la bontà della decisione di Clarence. Il Re del cioccolato, come veniva simpaticamente presentato dal telecronista-tifoso di Premium Carlo Pellegatti, continua a dimostrare di essere un autentico fuori-serie, sfidando carta d’identità e ipocriti.

Cruzeiro travoltoIeri notte l’ultima gemma. Il Fogao trionfa sul campo del Cruzeiro, nonostante lo svantaggio iniziale nei primi minuti del match avesse gettato numerose ombre sulla tenuta degli ospiti. Nel giro di 60 secondi Seedorf regala una fantastica doppietta ai sostenitori della squadra, imbufaliti per la striscia di risultati negativa delle ultime settimane (tre sconfitte consecutive in campionato ndr). Proprio lui, Clarence Seedorf, il calciatore intorno al quale si erano concentrate le ingiuste critiche della torcida verdeoro, e che il sito Sportmediaset dava addirittura infortunato poche ore prima l’inizio della partita. Oltre ai due gol, Seedorf pone la firma su uno splendido assist per Jadson nell’azione del definitivo 3-1.

clarence seedorf | ©ANTONIO SCORZA/AFP/GettyImages

Rinascita post Milan L’addio di Seedorf per certi versi può essere paragonato a quello di Andrea Pirlo. Chiaramente il ruolo ed il modo con cui i due calciatori hanno lasciato Via Turati è diametralmente opposto, ma forse la motivazione per la quale entrambi sono stati “estromessi” dalla rosa rossonera è la medesima. Sia Pirlo che Seedorf erano reduci da una stagione non esaltante, durante la quale c’erano stati più i fischi dei tifosi che gli applausi (Allegri compreso). Tutti e due maestri del pallone a cui veniva rinfacciata poca dinamicità nei 90′ minuti della partita. Dopo la loro partenza il centrocampo del Milan non può essere più lo stesso. La strada dei muscoli (Van Bommel, De Jong) è stata tracciata da tempo. Può piacere o meno, non cambia in ogni caso il giudizio prettamente personale di un disagio nell’ipotizzare una linea a tre composta da De Jong, Ambrosini e Nocerino se la maglia che si indossa è quella rossonera. Andrea Pirlo e Clarence Seedorf, due rimpianti di un calcio che al Milan non rivedremo nemmeno quest’anno. Andrea Pirlo e Clarence Seedorf, due scommesse vinte da Juventus e Botafogo. Il primo è l’unico reale top-player che il campionato italiano possa ancora vantarsi di avere, e se la Juventus l’anno scorso ha vinto lo scudetto il merito è sopratutto dell’ex rossonero, consegnato su un vassoio d’argento ai bianconeri da una scellerata decisione della coppia Allegri-Galliani. Anche l’olandese sarebbe potuto tornare utile, se non a livello tecnico sotto il profilo umano, essendo l’unico leader rimasto lì a Milanello. Punti di vista.

LA DOPPIETTA DI CLARENCE SEEDORF CONTRO IL CRUZEIRO
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