Pistorius, la rivoluzione in meno di un minuto

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Oscar Pistorius si qualifica ai mondiali, quelli dei “normodotati”, quelli che sognava e che, per lui, potevano essere una lontana chimera, un sogno irrealizzabile. Invece, lui ci ha creduto, ha lottato per questo, e ce l’ ha fatta, quesi in scioltezza. Una sfida che va naturalmente molto al dilà del significato sportivo, una sfida che assume connotati eroici, una sfida per la vita, per la speranza, per dimostrare che la forza di volontà può consentire di scalare vette in apparenza invalicabili.

© Joe Klamar/Getty Images
Il suo tempo, a Lignano Sabbiadoro nei 400 metri, è stato di 45” 07, nonostante le protesi di carbonio, nonostante il fardello delle difficoltà. Un tempo che consente al sudafricano di qualificarsi per il Mondiale di Daegu, in Corea, al via il prossimo 27 Agosto 2011. Un tempo che, basterebbe anche per qualificarsi alle Olimpiadi di Londra 2012, che ora sembrano una possibilità concreta: contro tutto e contro tutti, contro chi lo voleva escludere perchè consideravano le protesi, paradossalmente, un vantaggio nei confronti degli altri atleti. Ha dimostrato il suo valore, la sua forza d’animo oltre che la sua costanza negli allenamenti che si è rivelata il segreto vincente. Ora, con la qualificazione ai Mondiali in tasca, il sogno è di lasciare il segno in una competizione di tale livello, per superare ancora un altro ostacolo, per scalare ancora un’ altra vetta ed entrtare realmente nella leggenda. Dopo la vittoria alle Paralimpiadi di Pechino 2008, nei 100 metri, 200 metri e 400 metri, lo aveva promesso, soprattutto a se stesso oltre che agli altri, l’obiettivo era fissato per Londra 2012. Quell’obiettivo, tre anni dopo, è a portata di mano. Un uomo di parola Oscar Pistorius, oltre tutto.

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