Amauri al veleno “Alla Juve comanda Conte”

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Amauri | © STR/AFP/Getty Images

Le sue parole sono l’espressione di un giocatore pieno di risentimento e di rancore per i lunghi mesi vissuti da spettatore, fuori dal campo, soffrendo la perdita del posto in squadra, attendendo solo l’arrivo della finestra del mercato invernale per andare altrove. L’altrove per Amauri è stata la Fiorentina, l’occasione di rilancio anche in vista delle convocazioni di Prandelli ad Euro 2012, sperando di poter far sorgere al citì almeno qualche dubbio, in modo da considerare la sua eventuale presenza. E’ questo l’obiettivo dichiarato da parte di Amauri che ha, ora, quattro mesi di tempo per provare a conquistare la fiducia di Prandelli a suon di gol e di prestazioni importanti.

Fino ad oggi, però, la stagione calcisitica per Amauri non è praticamente iniziata, alla luce delle grandi difficoltà che l’italo-brasiliano ha riscontrato in maglia bianconera, dopo esser ritornato alla “base” dopo l’esperienza (peraltro positiva, ndr) di Parma dello scorso anno. Nella presente stagione juventina non c’era più Gigi Del Neri, diposto a dargli fiducia all’inizio dello scorso anno, bensì il “martello” Antonio Conte, che non ha mai visto di buon occhio l’idea che l’attaccante potesse avere un ruolo nella sua Juventus, costringendolo a sei mesi di partite viste soltanto dal divano di casa, in Tv.

Ecco, dunque, che lo sfogo odierno di Amauri in merito al suo passato bianconero, è rivolto soprattutto a mister Conte, colui che – a detta di Amauri stesso – “comanda ogni cosa nella Juve“, poichè “tutti, e sottolineo tutti, fanno ogni cosa che decide l’allenatore“: un modo ironico per sottolineare come il potere di Conte, a volte, superi il potere di figure sulla carte gerarchicamente superiori, condizionandone le decisioni e le scelte.

Un allenatore con il quale il rapporto non è mai decollato, forse anche a causa del rifiuto di Amauri nello scorso mercato estivo ad accettare qualsiasi trasferimento: una decisione maldigerita dal tecnico leccese, che di risposta lo ha escluso praticamente da ogni possibilità di scendere in campo, senza troppe spiegazioni, senza giri di parole, parlando con Amauri soltanto in due occasioni. Sebbene le “responsabilità” di Conte nel divorzio fra Amauri e la Juventus siano notevoli, l’italo-brasiliano nella sua analisi non tralascia un altro elemento importante ed utile a spiegare – dal suo punto di vista – perchè il su percorso in maglia bianconera non sia mai effettivamente decollato. In tal senso, ritiene opportuno sottolineare il fattore “timing”, precisando di esser giunto alla Juventus nel momento sbagliato, quando era in atto una vera e propria rivoluzione, e di esservi tornato (dopo il prestito al Parma, ndr) in concomitanza di un’ulteriore rivoluzione, quella portata proprio da mister Conte in questa stagione.

Oggi il presente di Amuri è soltanto a tinte Viola, sperando si togliersi al più presto la soddisfazione di tornare ad esultare dopo un gol: finora la piazza di Firenze lo ha accolto molto bene – nonostante il suo passato da bianconero – ed lui vuole ripagare con tanti gol la fiducia e l’affetto che i tifosi gli hanno dimostrato. Il sogno Viola, in questo modo, potrebbe trasformarsi in un sogno Azzurro….

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