Fabrice Muamba reagisce, la Premier annuncia più controlli

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I giocatori del West Ham esprimono solidarietà a Moumba | © Getty Images

In questi casi la prudenza è d’obbligo, e non è possibile sbilanciarsi in alcun modo, però i lievi miglioramenti compiuti da Fabrice Muamba , il ventitreenne centrocampista del Bolton colto da attacco cardiaco mentre si trovava in campo nella gara contro il Tottenham di sabato scorso, aprono uno spiraglio di speranza e di ottimismo. Infatti, Fabrice Muamba, che si trova ricoverato nel reparto di terapia intensiva del Chest Hospital di Londra, ha dato lievi segnali di miglioramento, connessi al fatto che “il cuore batte autonomamente, muove braccia e gambe e riconosce i familiari”, così come riportato da un comunicato ufficiale della sua squadra, il Bolton, rispondendo il tal senso alle richieste dell’ opinione pubblica di conoscere le evoluzioni delle condizioni del giovane calciatore, nei confronti del quale tutto il mondo del calcio ha mostrato grande vicinanza.

I giocatori del West Ham esprimono solidarietà a Moumba | © Getty Images

In ogni caso, però, nonostante le notizie positive siano quantomeno rincuoranti, la prognosi non può essere ancora sciolta, perchè le condizioni del giovane centrocampiste rimangono ancora critiche anche se, in questi casi, ogni piccolo miglioramento può essere considerato importante.

Il dramma vissuto da Fabrice Muamba, cui hanno assistito in diretta gli spettatori che si trovavano allo stadio, e coloro che seguivano la partita in televisione, ha suscitato grande impressione in Inghilterra ma non solo, poichè ha contribuito a far emergere una problematica che, solitamente, non viene affrontata in maniera diretta: la necessità di garantire ai calciatori controlli realmente seri ed approfonditi al cuore, per evitare di affrontare il problema quando, ormai, si è già presentato.

La Federcalcio Inglese, in tal senso, ha già deciso di incrementare i controlli da parte dei medici sportivi e di modificare le procedure cui dovranno sottoporsi i calciatori per ottenere l’idoneità agonistica, ponendo in essere “tutte le misure necessarie per incrementare la prevenzione”, come ha sottolineato il direttore generale della Premier, Richard Scudamore, seguendo (per una volta, ndr) l’esempio del calcio italiano, dove vi è una grande scrupolosità in tali controlli, così come ha rivelato anche il tecnico del Machester City, Roberto Mancini, che ha avuto modo di constatare – comparativamente – come in Italia il numero dei controlli cardiaci sia realmente maggiore rispetto a quanto accade in Premier League.

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