Chi era Piermario Morosini, il ricordo

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Piermario Morosini | © Maurizio Lagana / Getty Images

Correre dietro a un pallone e morire, perché? L’incredulità e lo smarrimento difronte a quest’ennesima tragedia nel mondo dello sport allunga i suoi rami spogli sul freddo lago delle lacrime.

Morosini ha lottato fino all’ultimo contro un nemico oscuro che lo ha strappato dalle radici terrene. Forse un nemico senza volto, ma che il giovane calciatore ha saputo riconoscere dopo averlo incontrato troppe volte nella sua vita.

Religioni, filosofie, scienza, nessuna di queste è ancora riuscita a dare un volto al destino, un filo invisibile la cui fragilità è imprevedibile. Pescara Livorno, cupo teatro di una morte assurda.

Un sorriso che arriva dritto al cuore, due occhi che raccontano i 25 anni di un ragazzo solare e ricco di energia. Un passato triste, orfano di entrambi i genitori all’età di 17 anni, Morosini aveva perso anche il fratello disabile. Correva anche per loro “Moro”, che nello spazio di pochi anni sarebbe riuscito a coronare il sogno di diventare un calciatore professionista. E questo il destino non è riuscito a impedirlo.

Fa il suo esordio tra i professionisti con la maglia dell’Udinese nella stagione 2005-2006, il 23 ottobre contro l’Inter al Friuli. In quell’anno debutta anche nelle competizioni europee, quando il 16 marzo 2006 è titolare contro il Levski Sofia, incontro valido per gli ottavi di finale di Coppa Uefa.

piermario morosini | © Maurizio Lagana/Getty Images

Il biennio che va dal 2007 al 2009 rappresenta forse il periodo più ricco di soddisfazioni per Morosini. Trasferitosi in prestito al Vicenza in Serie B, giovane centrocampista segna il suo primo e unico gol tra i professionisti, durante la sfida fra Modena Vicenza del 18 marzo 2008. L’anno dopo ottenne la chiamata dall’allora commissario tecnico dell’Under 21 Casiraghi. Morosini totalizzò due presenze nell’Europeo, e contribuì alla conquista delle semifinali.

La sua esperienza in Serie B prosegue l’anno successivo in prestito alla Reggina, per poi avere una nuova parentesi al Vicenza. Quest’anno il ritorno al Friuli, dove però non riuscirà a trovare spazio, e quindi il ritorno nel campionato cadetto con la maglia del Livorno, fino al tragico epilogo del maledetto pomeriggio di ieri, quando il suo cuore ha smesso di battere all’improvviso.

Lo amavano in tanti, per prima la sua fidanzata Anna, con la quale aveva appena trascorso le festività pasquali all’isola d’Elba, terra sconosciuta fino ad allora per Morosini, dalla quale ne era rimasto affascinato. Una delle passioni più forti del 25 enne era la musica, aveva una predilezione per Luciano Ligabue. Il pallone gli aveva regalato grandi amicizie, fra cui quella con il portiere del Verona Pierluigi Frattali. Nelle ultime ore l’estremo difensore dell’Hellas ha postato su Twitter una bellissima immagine che li ritrae insieme al Camp Nou, il tempio del calcio, il sogno per qualunque giocatore.

Moro, abbracciali tutti lassù

OMAGGIO A PIERMARIO MOROSINI, VIDEO
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